La questione sulla certificazione dei corsi da barman nasce a seguito di informazioni proposte da alcune scuole da barman, accademie o addirittura università come amano autoproclamarsi, sui rispettivi siti internet. L’obiettivo è quello di “vendere” certificazioni in maniera mistificatoria, millantando titoli nei confronti della concorrenza, a ragazzi e clienti che non conoscono il settore.
Attualmente non esiste in Italia il Diploma da Barman: la professione non è riconosciuta né regolamentata con specifiche normative o disciplinari sul lavoro. Non esiste quindi alcun titolo che abiliti o meno alla professione, ma soltanto corsi professionali che “attestano” la partecipazione ad uno specifico percorso formativo. Ognuno dei corsi di formazione proposto da qualsiasi società privata non necessita di alcun tipo di riconoscimento.
Le scuole da barman che vantano certificazioni utilizzano una strategia di marketing quantomeno discutibile, ai limiti della legalità: non esiste alcuna certificazione europea e nessuno di questi attestatii da alcun vantaggio in ambito lavorativo.
Gli attestati da Barman non hanno valore legale, non fanno parte cioè dei Diplomi di Stato, ma sono Attestati di Formazione Professionale privati. L’Attestato riconosciuto (non previsto per i corsi da barman) deve riportare obbligatoriamente il logo della Regione, marche da bollo e firme di rappresentanti di provincia. Le scuole da barman possono rilasciare solo attestati privati, che non presentano né firme, bolli e loghi regionali o nazionali. Seguire questi corsi permette di guadagnare punti validi nel raggiungimento dei requisiti per ottenere l’ex REC (Registro Esercenti Commercio), oggi SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande).